Chi sono

Sono una restauratrice di affreschi e lavoro in società con mio marito Mauro Nicora http://www.restaurinicora.it.

L’artista è lui. Io, dopo anni passati a lavorare in cantiere, attualmente mi occupo della parte teorico/amministrativa della ditta.

Ho creato questo blog per condividere il nostro lavoro e le mie personali ricerche.

Paola Mangano Nicora

paolamanganonicora@gmail.com

8 commenti

  1. Gentile signora

    Ho letto ed apprezzato i suoi contributi. Vedo con piacere che, a proposito del Giardino delle Dame del Castello di Vigevano ha usato la ricostruzione presente in Vigevano nel Tempo, realizzata su mia richiesta dall’architetto Mario Castellani. Le sarò grato se vorrà citare la fonte “Vigevanoneltempo.it”.
    Sto parlando a dei professionisti e dunque sono certo che accoglierà positivamente la nostra richiesta.

    Grazie

    Adriano Freri

    • La ringrazio moltissimo per l’apprezzamento. Come mio solito, ogni qualvolta attingo informazioni dall’operato di altri, lascio conferma nei dati bibliografici. Questa volta, essendo delle immagini, ho pensato di lasciare solo il link del canale youtube dal quale le ho tratte, posizionato proprio sotto le immagini stesse. Da subito ho notato che non era sufficientemente evidenziato, ma non essendo una webmaster non sono riuscita a fare di meglio.
      A questo punto mi pare doveroso aggiungerlo alla bibliografia. Conosco l’opera “Vigevano nel tempo”, segnalataci da Carlo Stagnoli, quando era ancora in fase di realizzazione e lo trovo un lavoro bellissimo, molto ben fatto. Mi farebbe piacere parlarne anche qui prossimamente appena avrò un po’ di tempo da dedicargli. Merita di essere maggiormente evidenziato e divulgato. Grazie a lei e buon lavoro.

  2. Ciao Paola, buongiorno e piacere di conoscerti! Grazie per essere passata e tanti complimenti per il blog e il vostro lavoro! Lo seguirò con grande interesse 🙂
    A presto!
    Paolo

  3. Salve Paola, sono uno studente di restauro e sto facendo una tesi su un affresco di Perin del Vaga. Volevo chiederle quali prodotti potrei dire di usare per il preconsolidamento e la pulitura dell’azzurrite che in parte si è già trasformata in malachite.

    • i dati a mia disposizione per un’accurata analisi sono pochi, anzi nulli, perché i fattori che incidono sulle decisioni da prendere in fase di restauro sono molti (analisi dei pigmenti e loro stato di conservazione). Comunque sia l’unica precauzione da prendere è quella di evitare l’uso di carbonato d’ammonio che annerisce il pigmento ancor di più. Per il resto le operazioni di restauro rimangono quelle classiche. L’alterazione del colore è purtroppo irreversibile.

  4. gentile signra paola, BBBBRAVA anzi bbbbbbBRAVISSIMA. Mi chiamo maurizio adelio vuturo, e saro’ il prossimo sindaco di vigevano (non e’ che lo spero, lo saro’ e basta), anche se sono al momento uno sconosciuto.( io sono nessuno ma nessuno è come me) jim morrison. Sono arrivato al suo blog cercando notizie e progetti vari sul colombarone, e quello che ho trovato, raccontato come lei ha fatto è assolutamente mirabile, entusiasmante,eccellente, a dir poco. Ma deludente. perchè? perche’ pagine scritte con cosi’ tanta maestria , amore e competenza dovrebbero avere migliaia e migliaia di visite e commenti.Questa riflessione ci fa capire come questo periodo storico sia un momento di regressione e recessione (i mc donald strapieni di stolti mangiatori di schifezza sono solo un aspetto inquietante della situazione attuale). Ma dopo questa lunga premessa veniamo al dunque, ho un po’ di domande da porle. quando e’ stato fatto quel restauro parziale al colombarone? perche solo una porzioncina e poi nulla? cosa farebbe lei del colombarone? Sarebbe possibile riportarlo ai fasti del passato? Non le sembra che possa essere legato in un qualche modo alla scala d’acqua di Leonardo? e se si possono restaurare gli affreschi quanto costerebbe al mq? Sarebbe antiestetico porre al centro del quadrilatero un edificio ,magari non fisso, da adibire ad aula o aule universitarie per lo studio e l’apprendimento i discipline nuove come l’idroponica e l’acquaponica? non sarebbe come voler resuscitare il volere del Moro che era proiettato genialmente verso il futuro, coi bachi da sete le peore francesi e le marcite? o ci vedrebbe qualche cosa di altro? mi scuso per tutte queste domande, ma è mio dovere verso gli elettori e i cittadini presentami preparato. Distinti saluti
    ps ci vedremo presto allorche’ saro’ sindaco per poter finire l’opera e per tornar a rimirar le stelle

    • Buongiorno Maurizio
      beh…innanzitutto i miei ringraziamenti per il suo entusiastico apprezzamento. Inoltre, sottoscrivo pienamente il contenuto della sua “premessa” e anche se molto ci sarebbe da dire in merito passiamo al dunque.
      Cercherò di rispondere ai suoi quesiti premettendo che qualsiasi approfondimento necessita di valutazioni da chiarire in adeguata sede. Dunque, il restauro risale al mese di febbraio del 2015 ed è stato finanziato dal FAI attraverso il comune di Vigevano. Quello che si voleva fare era avere una visione, anche se parziale, di come si presentava la superficie affrescata esterna della sforzesca. L’intento era di sensibilizzare eventuali finanziatori. Ora, non sono molto informata, ma constatando che il restauro non è stato portato avanti deduco che non sono stati trovati sponsorizzatori. Avendo il restauro finalità più che altro estetica non è stato affrontato il problema dell’umidità di risalita che richiederebbe adeguati accertamenti ed interventi. Se ha avuto modo di passare da lì avrà notato che il degrado di questa porzione restaurata, a distanza di pochi anni, è già in stato di avanzamento. Quindi innanzitutto è necessario avviare progetti di deumidificazione del sito. Anche lo stato di abbandono degli interni non favorisce la conservazione degli intonaci esterni. Perciò è assolutamente prioritario destinare ad un uso preciso tutta la struttura con adeguati interventi di ristrutturazione. Adibire ad aule universitarie aprendo alle nuove discipline, come da lei suggerito, è sicuramente un’idea brillante; a mio parere non ritengo necessario aggiungere altre strutture quando gli spazi interni sono già così abbondanti (e sì sarebbe antiestetico, sono categoricamente contraria a queste aggiunte moderne su siti storici, anche se so che vanno molto di moda). Cos’altro farne? Bisognerebbe chiedersi cosa manca a Vigevano come sale di pubblico utilizzo. Collegarsi a Leonardo e al Moro mi pare fondamentale visto il legame che questi personaggi ebbero col sito. Per quanto riguarda la sua richiesta di costi al mq. avrà inteso che è alquanto empirico azzardare una cifra senza un appropriato progetto.
      I vigevanesi tengono molto al colombarone e negli anni ho sentito parlare sovente di una sua ricollocazione d’uso. Tuttavia, niente ancora è stato fatto. Mi auguro che lei, con la sua carica e la sua passione, che è evidente in tutto il suo scritto, possa finalmente sottrarre all’incuria e all’abbandono questo posto carico di storia. A risentirci a presto…cordialmente…Paola

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